iL mio diario.







O7/O7/2O11
Un semplice sorriso è quello che ti fa andare avanti.Quello che, pensavi di aver perso tutte le speranze, ma poi spunta sulle labbra di quella persona.
Quel sorriso che se non ci fosse saresti persa.
Oppure quella risata.
Sembra una cosa banalissima.
Ma un sorriso sincero sulle labbra delle persone a cui vuoi bene sono il regalo più grande.
Una cosa indescrivibile.
Dopo un litigio. Quel sorriso che sembra giochi a nascondino nelle labbra di quella persona.
Quel sorriso però che non è poi così bravo a giocare a nascondino.
Che viene sempre tanato.
Ma è quello che ci fa star bene.
Non è altro.
Non è il cellulare.
Non è l'auto.
Non è la vancanza.
Non è niente.
E' solo il sorriso.



O8/O7/2O11

Sono solo 7 lettere. Ma spesso è più significativo di un poema. 
FUCK YOU.



1O/O7/2O11

Quando credevi aver perso le speranze.
Rinasce tutto quello che c'era.




1O/O7/2O11

Quelle storie raccontate.
Che però non sono ben chiare.
Le storie e le vicende dei genitori da giovani.
i Loro amici.
Tutto quello che succedeva.
Gli amici morti.
Quello che disegnava ed era stimato da tutti.
Una persona alla prima vista,
strana.
Ma poi da quel che si racconta,
una persona veramente speciale.
Che nella sua vita ha avuto solo grandi sfortune.
Un persona, così indescrivibile.
Perché da quanto si racconta era di grand'animo.
Quella persona veramente forte che non ha mai smesso di sperare.
Fino all'ultimo.
Che ha lottato per rimanere in contatto con i suoi amici, 
nonostante i suoi problemi.
Quella persona che conoscendola poco ti entra subito nel cuore  e non se ne va. 
iO ho solo vaghi ricordi.
Gli altri sono solo racconti, 
ma che sembra averli sempre vissuti.
La mente mi ofusca un po' i ricordi.
Ero piccola.
Ricordo una sera.
Che eravamo a mangiare la pizza.
Quelle serate dove si trovano tutti gli amici dei propri genitori. 
E lui,
c'era anche lui,
era lì, seduto sulla sedia a rotelle.
Questo ricordo e basta.
Un altra cosa che ricordo di lui è quando un giorno mia mamma leggendo il giornale venne colpita da un articolo.
Un articolo che parlava di lui.
E la notizia più brutta è stata quando è morto.
Non ero presente al funerale,
e non ricordo nulla di quel giorno.
E quella persona che non ho mai conosciuto, 
e forse con cui non ho mai parlato,
quella persona che non si faceva sentire mai,
mancava.
Forse aveva un posticino nella mia anima,
questo non lo so.
Ma so che un posto nell'anima dei miei genitori c'era,
e spero che ci sia tutt'ora.
Perché sono sicura al 1OO% che da lassù lui ci guarda e ci pensa. 




11/O7/2O11

Mi chiedo perché tu,
sia mia amica solo in certi periodi,
e poi  quando arriva l'altra tua amica è come se io non esistessi più.
iO non chiedo tanto, 
ma il rispetto lo pretendo. 



14/O7/2O11
Ho terribilmente voglia di tornare piccola e rivivere momenti indimenticabili. 



12/O7/2O11
La gente che su facebook fa la gradassa
e nella realtà si piscia addosso dalla paura.
Mi fate ridere. 
Questo vuol dire che non siete persone con un carattere e una capacità di pensiero. 
Povero mondo.



12/O7/2O11
La gente a cui stai simpatica 
Solo quando hanno bisogno.
Mi fate ben ridere.
Non avete il culo di dire in faccia che non volete più un rapporto con te.
Magari avete paura di discutere.
Ma allora se avete paura di discutere vuol dire che ci tenete ancora.
Bahh!
Bisogna essere decisi. 




22/O7/2O11
Riguardo le vecchie foto,
e mi viene da piangere solo all'idea che l'anno prossimo 'non esisteremo più'
ognuno la propria strada.
Quel che rimane di noi saranno le foto, racchiuse in un album polveroso e pieno di ragnatele.
©









18/O7/2O11
Tutti quei ricordi racchiusi nella mente.
Quei ricordi che sono come una nebbiolina che ti passano nella testa.
Sono come un sospiro che ti fanno rivivere momenti unici.
Come se fossero un album di pelle che racchiude tutte le foto.
Quegli album vecchi e polverosi,
Ritrovati in un vecchio cassetto.
Foto che rappresentano tutto.
i Momenti migliori. 
E quelli che non vorresti ricordare.
Qualsiasi cosa successa,
bella o brutta che rimarrà sempre nella tua testa.
Come se si ancorassero quei ricordi. 



O8/O7/2O11

iL ticchettio della sveglia. 
iL vento che scuote le foglie delle piante.
La finestra aperta che lascia entrare quell'aria fresca.
Che ti scompiglia i capelli. 
Le lenzuola che ti coprono il viso.
iL caldo che ti viene dentro.
iL ronziio delle zanzare che voglio succhiare quel sangue.
Rosso. 
iL buio che sovrasta tutta la stanza.
L'angoscia perché non riesi a dormire.
i Rumori dei mobili che ogni volta ti fanno prendere paura.
iL cuscino che ormai è caldo e lo giro dall'altro lato. 
La sedia lì, immobile, con i vestiti per il giorno dopo sopra.
Nella notte sembra tutto immobile.
La Luna che controlla la nottata. Gialla.
iMmobile.
Come una videocamera che filma tutto quello che succede nel mondo. 
i Pupazzi che sembrano mostri.
La porta che sbatte e tu ti svegli prendendo paura.
iL cuore che ti batte a mille. 
Aver paura che qualcuno entri nella tua stanza.
E di non arrivare al mattino vivo. 
Pian piano vedi fuori dalla finestra un bagliore.
Un bagliore cupo che di volta in volta illumina sempre di più.
iNizi a sentire il cinguettio degli uccellini che si posano sulle foglie scosse nella notte dal vento.
L'odore di erba tagliata.
iL sole che si riflette nella vecchia casa abbondonata di fianco alla tua. 
Questa è l'estate. 

















O7/O7/2O11

Un semplice sorriso è quello che ti fa andare avanti.
Quello che, pensavi di aver perso tutte le speranze, ma poi spunta sulle labbra di quella persona.
Quel sorriso che se non ci fosse saresti persa.
Oppure quella risata.
Sembra una cosa banalissima.
Ma un sorriso sincero sulle labbra delle persone a cui vuoi bene sono il regalo più grande.
Una cosa indescrivibile.
Dopo un litigio. Quel sorriso che sembra giochi a nascondino nelle labbra di quella persona.
Quel sorriso però che non è poi così bravo a giocare a nascondino.
Che viene sempre tanato.
Ma è quello che ci fa star bene.
Non è altro.
Non è il cellulare.
Non è l'auto.
Non è la vancanza.
Non è niente.
E' solo il sorriso. 









22/O6/'11
Le soddisfazioni della vita sono quelle parole semplici che le persone ti dicono. Quel grazie. Oppure quel 'complimenti'. Queste sono le vere soddisfazioni. Non le grandi cose. Le grandi soddisfazioni sono quelle che si ottengono con gesti semplici. Gesti stupidi. Le soddisfazioni sono quello che esprimono in poche lettere le persone che meno penseresti di emozionare. Quelle persone che non credevi così speciali da cogliere ogni tuo gesto, stupido e banale, come una grande cosa. Quelle persone che conosci da poco ma ti fanno stare bene da subito. Quelle persone che appena le vedi capisci tutto di loro. Quelle persone che nei momenti di difficoltà ti aiutano. Quelle persone che vedono grandi potenzialità in te e non smettono di crederti. Quelle persone che dopo un anno scolastico non rivedrai più, ma le ricorderai per sempre. Quelle persone che non ti deluderanno mai. Per tutto quello che hanno fatto per te. Tutto quello che hanno detto e fatto. Quelle persone che non hai grandi confidenze con loro, ma fanno già parte di te. Quelle persone che ti portano in palmo di mano. Quelle persone che stanno lottando per te. Stanno lottando per convincere altra gente della tua grandezza. Stanno lottando per convincere altra gente della tua determinazione. Queste persone che non rivedrai più, ma che ti aiuteranno sempre con il pensiero. Grazie a queste persone. coғғee.«




20/O6/'11


M i c o l . 
Un nome, tanti significati.
Come la persona che rappresenta questo nome.
Una persona che in casa parla poco, sì non è poi così espressiva.Mentre fuori continua a parlare fino allo sfinimento.
E soprattutto ridere. Ridere, ridere, ridere ancora. Con le suemigliori amiche. Le giornate a scuola, alle medie, con i professoriche concedevano qualsiasi cosa. Le serate con gli amici. Lafotografia fa parte di lei. E' una parte indispensabile, per lei, perla sua vita, anche se come pensa, non ottenga buoni risultati. Ma ilmeglio è divertirsi. iL suo primo concorso fotografico, ricordo, chesi è divertita come una pazza. E corri di qua, e corri di la. GirarePiacenza in lungo e in largo in una calda Domenica soleggiata,forse anche troppo soleggiata. Per le sue fotografie si è creata unblog, dove giorno per giorno ne aggiunge una nuova. Quellefotografie, per lei rappresentano tutto. Ogni emozione che vienedal cuore. Una margherita, il cielo, un filo d'erba. iL suo gatto, ilsuo intoccabile gatto. Che tratta come un bambino, perché in findei conti è un cucciolotto. Rossiccio, dolce e coccoloso. Alla nottequando non sa che fare, invece di riposarsi va a tenere compagniaa Micol. Con le sue fusa che ti addormentano a poco a poco. Si puòdire che siano ipnotizzanti. Lei, Micol, non cede mai. Non si lasciamai andare. Ride e scherza, anche se ha paura, è triste, è in ansia.Dice che sorridendo si affronta meglio la vita. Però ci sono deimomenti che è anche seria, ma questi momenti sono rari, moltorari. Se si arrabbia, dipende da chi le chiede scusa. Determinatepersone non accetta le scuse, perché in fin dei conti ha capito chenon fanno parte della sua vita, e non ne faranno MAi parte. Conaltre persone, invece, devono ancora finire di dire la parola"scusa", che le ha già perdonate. E' molto lunatica, ehh sì, ma daltronde, che non è lunatico in questo mondo? Ormai chiunque hamille maschere, che ogni mattina quando si alza dal letto ne metteuna a caso. Questa non ritengo sia una cosa giusta, le personedevono avere una faccia sola. Ma Micol, infatti, non è una dallemille maschere. E' solo lunatica, tutto nella norma. Micol..? Behtipica ragazza sorridente, ma allo stesso tempo che non ha vogliadi fare, e soprattutto studiare. E' generosa, ma naturalmente, solocon chi se lo merita. Diciamo che può essere definita "testarda". Sevuole una cosa, o con le buone, o con le cattive, la ottiene.All'inizio sembra timida. Ma dopo diventa scherzosa, forse anchetroppo. Scherzando potrebbe infastidire le persone. Ma non lo faapposta. Certe volte sembra uno scaricatore di porto, le vienenaturale mettere in mezzo alle frasi le parolacce. Sì beh non èbello. E' fissata con un cartone animato, SpongeBob. Lo ritienecosì carino. Ma in fondo è un pezzo di spugna, nulla di che. ConMicol si può dire tutto, lei la mette sempre sullo scherzo. Ma bastanon giocare troppo con il fuoco. Se una persona è messa a provada lei, non dev'essere poi così bello. Spesse volte sta attenta aquello che dice, ma se poi si stanca inizia a dire tutto in faccia, ecome insulta lei non c'è nessuno. Poi ripensando a quello che hadetto ci ride su, è inutile piangere. E se poi gli insulti rivolti a unapersona che non stima poi così tanto ne è ancora più contenta.Adora i Club Dogo, un gruppo musicale. Ascolterà le loro canzoniventi volte al giorno, e non si nausea mai. Non è un amante dellatelevisione. Si annoia a guardare la "tele", ma il suo programmapreferito, anzi telefilm è R.I.S. E' coinvolgente e avventuroso.Guai a chi le tocca il suo computer. E' sacro. Odia soprattutto chele persone usino il suo computer. E' una ragazza strana. E' unaragazza non come tutte le altre. E' stupida. E' pazza. E' quellaragazza che ne combina di tutti i colori, e senza paura. E'.. è.. è..Micol. Su Micol non si può scrivere una biografia. Per saperedavvero com'è bisogna conoscerla davvero. Una biografia, nonriesce a trasmettere il suo carattere. E' lei da sola una biografia.coғғee.«










Ti vedo ridere. Sei così semplice.



O7/O5/'11
Caro zio. Ciao zio. Sono due anni ormai che sei morto, ma nel mio cuore ci sei sempre. Mi manchi, mi manca la tua voce di quando mi raccontavi della guerra, sì ormai la so a memoria quella storia però era bello sentirtela raccontare. E alla vigilia di Natale venivi a casa mia, sì l'anno scorso a Natale mancavi, ma davvero tanto. Non è stato il solito Natale senza di te. Era come se il vuoto fosse come ospite a casa mia. I tuoi piccoli, e magari banali, gesti sono stati quelli che più mi sono rimasti impressi. Beh qualcuno potrebbe dire che io e te non eravamo molto legati, però credimi, anche se ci vedevamo poco, io ci tenevo a te, e anche tanto. Quasi come un nonno. Ormai sono in terza media, e l'anno prossimo andrò alle superiori.. vedi? Se c'eri ancora potevo venirti a trovare! E poi un giorno d'estate sei volato in cielo, così all'insaputa. Quel giorno che eravamo al mare, per il mio compleanno.. Sì, è arrivata una telefonata.. avvisandoci che eri morto. Quando l'ho saputo è come se qualcuno mi avesse dato un pugno nello stomaco. Poi tutta la giornata ho cercato di stare tranquilla e felice, ma qualcosa mi angosciava.. ecco cosa mi angosciava! Che tu non c'eri più, ormai eri morto e non potevamo più vederci. Non mi sembrava vero. Ti sono venuta a trovare due giorni prima..e sì beh.. i soliti acciacchi.. mal di schiena eccetera.. però non sembrava che dovvessi morire.. Invece è successo. Forse quando eri vivo non mi preoccupavo poi tanto di te.. perchè sapevo che c'eri.. ma adesso il fatto che tu non ci sia mi fa star male.. tutte le volte che ci ripenso magari scende una lacrima a bagnarmi il viso. Mi ricordo che tutte le volte che venivamo a casa tua ci raccontavi la tua storia.. sì prima dicevo: Che palle.. però pensandoci bene.. è meglio che tu mi abbia raccontato tutte queste cose. Grazie di essere esistito. Anzi, grazie di esistere, nel mio cuore ci sei! Ti voglio Bene. coғғee.«